Da quello che riferisce la rivista americana Wired, grazie a uno studio controcorrente dell’University of Melbourne (sarà vero che nell’altro emisfero più di qualcosa va al contrario, come ci hanno insegnato i Simpson?) mostra che l’utilizzo di Facebook, YouTube e social network vari durante le ore lavorative, invece di diminuire, aumenti la produttività degli impiegati. L’autore della ricerca, Brent Coker, ha affermato che il “workplace Internet leisure browsing” (WILB) ha aiutato concretamente a focalizzare l’attenzione dei lavoratori, anche perché i Social Networks sono una presenza meno intrusiva della navigazione Internet ordinaria. I siti consultati durante la ricerca da parte delle “cavie” sono stati quelli informativi sui prodotti, la lettura di notizie online (Newsreaders), giochi online e video su
- Caratteristiche e valore aggiunto dei Social Networks
YouTube.
La faccenda è seria e stabilisce che chi usa internet per motivi personali sul posto di lavoro, anche fra i lavori apparentemente meno remunerativi dal punto di vista della creatività, si sente più creativo e diventa più produttivo. Più produttivo, con una percentuale del 9%.
Auguriamo a tutti i lavoratori italiani di poter verificare di persona il presentarsi di questo fenomeno, anche nel loro ufficio e/o luogo di lavoro.