Utilizzare le reti sociali per condividere conoscenza ed esperienze professionali può essere molto fruttuoso, anche dal punto di vista economico. È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori di IBM e del MIT, secondo il quale i lavoratori più comunicativi con dirigenti e colleghi tenderebbero a guadagnare di più:
“This study presents new empirical evidence on the relationship between information worker productivity and social capital generated from social networks. As the information content of work increases, studying how information workers generate value through both technological and social means is important.”
La materia di cui gli esperti discutono, ovvero quella basata sui fitti ed intricati meccanismi della comunicazione via web, diviene sempre più interessante anche e soprattutto per molte aziende, soprattutto se orbita intorno al social networking: è così che anche per Google, i link del metamondo sociale assumono un nuovo valore.
Secondo lo studio (presentato alla Winter Information Systems Conference, Salt Lake City, UT, Feb. 2009, reperibile qui le slides della presentazione), pubblicato dal colosso dell’IT in collaborazione con alcuni esperti del Massachusetts Institute of Technology, il valore di una fitta corrispondenza tra manager e dipendenti sarebbe quantificabile in una somma di denaro: $948 per ciascun indirizzo email nella nostra rubrica. Dalle rilevazioni fatte, prendendo come campione un pool di oltre 7mila dipendenti di IBM con le rispettive rubriche di contatti, siano essi indipendentemente raggiunti via mail o via social network, è stato possibile scoprire che chi è solito effettuare una massiccia comunicazione a livello aziendale riesce a produrre una somma pari a 588 dollari in più della media, stimata a 948 dollari. Tali risultati sarebbero stati ottenuti utilizzando una non meglio specificata formula matematica utile ad analizzare il traffico email di ogni singolo utente per il periodo di un anno. In seguito, i dati ottenuti sono stati comparati con le performance, stabilite in base alle ore fatturabili.
Inoltre, si rileva che “Little research leverages the ample data that are created by people‘s interactions, such as e-mail, call logs, text messaging, document repositories, web 2.0 tools, and so on. This gap is problematic, because the literature on organizational networks suffers from the same deficits as much of the social network literature does: both tend to be focused on small, static networks.”
In altre parole, vi è il problema di una ricerca che non valorizza adeguatamente l’esistente e grande mole di dati e interazioni sociali come email, SMS, repertori di documenti, strumenti del Web 2.0 e il gap che ne consegue risiede nel dedicare l’attenzione – invece – a reti statiche, piccole e [aggiungo io] scarsamente collaborative.