Più avanti nel corso di quest’anno Google lancerà Wave. Wave si preannuncia come un nuovo strumento per la comunicazione e la collaborazione sul web. Si preannunciano molte innovazioni e facilità d’uso attraverso varie piattaforme e sistemi operativi, da Apple Mac OS a Microsoft Windows, nonché attraverso i vari browsers più diffusi (Explorer, Firefox e Safari).
In poche parole, con Google Wave si può chattare online, aggiungere foto e blog all’istante, lavorare contemporaneamente su Google Documents, scrivere qualche Twits (usare il microblogging di Twitter in 140 caratteri).
Ma cos’è letteralmente una Wave (in inglese: “onda”). Una “Wave” consiste in parti uguali di conversazione e documento: gli utenti possono comunicare e lavorare insieme con quello che in inglese chiameremo “richly formatted text”, foto, video, mappe e altro.
Una “Wave” è condivisa. Qualsiasi partecipante può replicare in qualsiasi parte del messaggio, editarne il contenuto e aggiungere altri partecipanti in qualsiasi punto del percorso. Infine, la funzione di “Playback” permette di “rewind the wave”: rivedere o risentire quel che si è detto, fatto e scritto.
Una “Wave” si svolge all’istante, è una trasmissione live; i partecipanti su una wave possono intrattenere conversazioni più rapidamente, riguardare quel che si è riformulato (edits) e interagire con le estensioni (API) in tempo reale (real-time). Le applicazioni didattiche si preannunciano assai interessanti e potrebbero anche ovviare a varie necessità:
- Gestione della rete in un qualsiasi laboratorio informatico, attraverso la creazione di account di posta eletttronica Gmail;
- Possibilità di sostituire l’eventuale lavagna interattiva multimediale (LIM) con una Google Wave;
- Potenzialità d’uso di Google Wave come software per laboratorio linguistico, con conseguenti tagli di costi ed evitare il problema annoso delle licenze d’uso, poiché Google Wave è OpenSource (libero) e permetterà di unire testi e suoni (oltre che immagini);
- Opportunità di utilizzare Google Wave in funzione di camera presenter, con riduzione di costi rispetto al prezzo minimo di uno strumento simile (Euro 500/600 per le camera presenter di un certo rilievo: vedasi link qui, con catalogo e prezzi). Inoltre, quella connessione ulteriore fra presenter, pc e internet qui ovviamente salta e il percorso di lavoro si facilita ulteriormente.
- Integrazione di Google Wave con Google DOCS, con ulteriore riduzione di costi per acquisto e aggiornamento di software d’ufficio e/o suite di produttività. Per intenderci, sarebbe possibile per le scuole o per sperimentazioni didattiche limitate in termini di tempi e contenuti.
- Possibilità di usare Google Wave come Web-Conference. In altri termini, potremmo utilizzare le potenzialità di Google Wave come strumento per audio-video conferenza ed eliminazione dei costi di un qualsiasi software dedicato.
Sotto trovate pure un video demo (in lingua inglese), con un modulo per richiedere ulteriori notizie e sapere l’uscita ufficiale del prodotto.