Creato da due ragazzi che originariamente lavoravano su Google Maps a Sydney, in Australia, il concetto che sta alla base di Google Wave (GW) è di “unificare” la comunicazione sul web. Chiariamo tutto: Google Wave (in inglese “Wave” significa “Onda”), non è disponibile per tutti, ma al momento è disponibile per alcuni sviluppatori e solo “su invito” negli USA e nel mondo a una platea di tester scelti.
GW è un ibrido fra email, web chat, IM (Instant Messaging), e software per il project management che il colosso californiano di Mountain View sta lanciando da qui all’anno prossimo, come è possibile vedere dalla schermata d’anticipazione
Ma vediamo meglio e nel dettaglio:
- Una “wave” (onda) consiste in parti uguali di conversazione e documento. Le persone possono comunicare e lavorare assieme con testi complessi e comprendenti foto, video, mappe, e altro.
- Una “wave” è condivisa. Qualsiasi partecipante può replicare in qualsiasi parte del messaggio, rivederne il contenuto e aggiungere ulteriori partecipanti in qualsiasi punto del percorso comunciativo. Poi il meccanismo di “playback” ci farà “risentire” cosa e quando le persona hanno comunicato.
- Una “wave” avviene dal vivo. Tutti possono interagire online, in tempo reale.
Per precisare quanto finora detto, GW comprende anche la possibilità di re-play (ripetere) le conversazioni perché registra l’intera sequenza di comunicativa, carattere dopo carattere. Proprio per questo, le discussioni e conversazioni avvengono dal vivo su GW: si potrà letteralmente vedere i nostri partner di conversazione aggiungere parola dopo parola. GW non si ferma qui. Google Wave supporta anche la possibilità di trascinare file di qualsiasi tipo dal nostro desktop nella GW. GW quindi caricherà i file selezionati per spedirli subito a chiunque sia nella sequenza comunicativa e ciò permetterà di inserire (“Embed”) le stesse conversazioni GW in qualsiasi blog.
GW rivoluzionerà il mondo dell’email e l’intero modo di comunicare attraverso il Web? E’ probabilmente presto per dirlo, però osserviamo che:
- Google fornisce una pluralità di servizi ben integrati e assai funzionali, anche al di fuori del mondo di Google;
- La pervasività di Google può rappresentare un ostacolo psicologico al suo sviluppo, perché Google è avido di informazioni dei suoi utenti;
- I benefici potenziali a livello didattico sono enormi: si potrebbero sviluppare abilità comunicative di base in tutte le lingue, rielaborative e d’astrazione (complesse), emotive ed empatiche;
- Wave potrebbe risolvere molti problemi di integrazione fra diverse esigenze didattiche, dalla produzione scritta a quella orale, dalla ricerca di contenuti all’uso di “materiale autentico”, specie per l’insegnamento linguistico, senza contare la possibilità d’integrare una specie di “mappa concettuale” visivamente immediata e accattivante.
- Infine, possiamo usare il social networking come GW come sistema di supporto agli studenti e di sistematizzazione (“scaffolding”) dell’apprendimento.