“Con l’espressione inglese project management (Gestione di Progetto) si intende l’insieme di attività volte alla realizzazione degli scopi/obiettivi di un progetto. Un progetto è uno sforzo delimitato nel tempo (con una data di partenza e una di completamento) diretto a creare dei prodotti e/o servizi e/o risultati specifici che comportano dei benefici o del valore aggiunto al committente.”
Definizione da Wikipedia (link qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Project_management)
Il cosiddetto “Triangolo dei vincoli” è un esempio classico dello schema dei fattori imprescindibili per la realizzazione delle idee e degli impegni in generale: non è possibile cambiare uno dei vertici senza che gli altri due rimangano intatti, quindi i tre elementi sono strettamente correlati. E’ possibile anche scegliere come ulteriori elementi del triangolo anche variabili il costo, il tempo e le risorse umane.
Perché dedicare la nostra attenzione in un sito come questo proprio al Project Management (PM)?
Il motivo è presto detto: qualsiasi attività lavorativa e connessa con l’aspettativa di un risultato efficace ha un suo sviluppo razionale in termini di tempi, di sforzi, di costi, di mezzi, ecc. Quando noi insegnanti programmiamo l’attività didattica annuale in fondo facciamo una previsione del genere. A maggior ragione, se integriamo l’attività scolastica con progetti didattici è necessario approntare un serio rapporto costi/benefici, pena l’esclusione dal Piano dell’Offerta Formativa (il P.O.F.). La cosa diventa assai più critica se pensiamo a tutti i progetti basati su finanziamenti dell’Unione Europea, che adotta il PM come criterio base dell’azione economico-politica.
Ecco un’idea del criterio SMART: Gli obiettivi del progetto definiscono i risultati da raggiungere alla fine del progetto, risultati necessari per il conseguimento dei benefici attesi dai committenti. Gli obiettivi possono essere formulati nel modo migliore verificandone l’aderenza ai requisiti indicati dall’acronimo SMART (traducibile dall’inglese come ‘intelligente’, ‘furbo’):
- Specifico/Semplice (ossia ben definito e chiaramente comprensibile)
- Misurabile (o per lo meno valutabile) nella sua raggiungibilità
- Accettabile (nel senso di ‘considerato raggiungibile’ dalle persone coinvolte nel progetto)
- Rilevante (ossia importante per il committente, al punto di affidare un mandato chiaro e forte a coloro che hanno responsabilità nel progetto)
- Tempificato/Tracciabile (nel senso che deve essere conseguito entro una data certa e poter essere tracciato nel suo avanzamento)
Quesito: esistono software per facilitare l’adozione e lo sviluppo del PM? Risposta: Sì: essi sono sia software fisico da installare che basati sul Web 2.0, cioè servizi da fruire collegandosi a siti specializzati. La migliore comparazione dei software la trovate qui, a questo link, sempre di Wikipedia (stavolta in lingua inglese).