Abbiamo decine di contatti su Facebook e “followers” su Twitter, abbiamo reti di conoscenze e interagiamo – virtualmente – a vario titolo e raggio. Eppure, quanta discrepanza permane realmente fra la solitudine individuale e il numero dei contatti presenti in un social network? Insomma, quella solitudine personale si propaga in qualche maniera anche attraverso i social networks? E’ questa la domanda cui tentano di rispondere tre ricercatori americani, John T. Cacioppo (University of Chicago), James H. Fowler (University of California, San Diego) e Nicholas A. Christakis (Harvard University) nella ricerca dal titolo “Alone in the Crowd: The Structure and Spread of Loneliness in a Large Social Network“, apparso sul Journal of Personality and Social Psychology, 2009, Vol. 97, No. 6, 977–991. In poche parole, con un’altra domanda ci chiederemo: i social network riescono a mettere in campo barriere protettive e/o arricchenti rispetto la solitudine?