Non scrivo nulla di nuovo in questo articolo, ma segnalo l’interessante post di Daniele Pauletto nella Community di Education 2.0 su “Tecnologie digitali, giovani e scuola”, di cui Vi cito la parte iniziale e rimando, quindi, alla lettura completa dell’articolo:
“Le tecnologie digitali sono i nuovi strumenti/attrezzi della cultura giovanile. Impongono nuovi contesti di apprendimento significativi in cui docenti e formatori devono essere preparati.
Le tecnologie digitali sono i nuovi strumenti/attrezzi della cultura giovanile, immersa nella digital society. La società digitale determina una nuova costruzione di identità/Io delle nuove generazioni, i giovani infatti utilizzano nuovi modi per comunicare che determinano nuove identità, potremo chiamare tali forme digitIo (l’Io digitale), altri autori preferiscono parlare di generazione proteiforme (R.J. Lifton) abituata all’accesso rapido, con una attenzione fluttuante, spontanea più che riflessiva, creativa più che industriosa, abile nell’elaborare le immagini più che le parole, emotiva più che analitica.”
Siamo fluttuanti come i personaggi senza volto di René Magritte, mentre Pauletto non avrebbe potuto essere maggiormente chiaro e sono perfettamente d’accordo sulla necessità di un’opportuna e adeguata preparazione dei docenti e formatori. L’adeguata preparazione si rende inoltre maggiormente importante se pensiamo a come cambia l’identità degli utenti durante la loro “permanenza” nel Web, da stabile a liquida e qui, ancora una volta, Pauletto ricorda un importante testo del filosofo anglo-polacco Zygmunt Bauman, Vita liquida, Roma-Bari, Laterza,2008. Codice ISBN: 9788842085706:
“in una società complessa e liquida (R. Bauman) in cui dominano la transizione, la complessità, il passaggio, niente è duraturo; molte informazioni valgono appena poche ore. In tale contesto si vivono realtà molteplici, iper-realtà (il cui inizio si è avuto con la virtualità), e la mente si deve così adattare e trasformare alle nuove dinamiche; l’io si frammenta vivendo una molteplicità del sé, multipersonalità, identità mutevoli, cadono le certezze, avanzano gli spazi dei molteplici interrogativi, domina la comunicazione comunque e ovunque, con qualsiasi media; tutto va sperimentato condividendo esperienze, relazioni, in gruppi reali o virtuali di breve durata, o creati per l’occasione, o vissuti in comunità di interessi.”
Per dirla alla Paolo Conte, Individuo di Internet, “Vieni via con me… Niente e nessuno ti lega a questi luoghi“ E in fondo, anche a noi educatori fa bene avere un rapporto “attento” con i nostri alunni.
Sul tema “necessità di un’opportuna e adeguata preparazione dei docenti e formatori”
si è aperto dibattito sintetizzato qui
http://relazioninelweb.blogspot.com/2010/01/2020-fine-della-scuola-da-tuttoscuola.html
Daniele Pauletto
ps grazie per la segnalazione su prezioso blog DidatticacolWeb2 sempre ricco di interessanti risorse,segnalazioni,spunti, :-))
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