Quando il social network è in tilt

Stasera sono rimasto impressionato da me stesso, da qualcosa che non mi sarei immaginato prima. Non che voglia dare dimostrazione di auto-referenzialità, nè avevo voglia di parlare delle mie abitudini.

In poche parole, in questo momento Twitter è letteralmente andato in tilt perché in “Overcapacity”: non ce la da più a sostenere l’enorme massa di “cinguetti” e di micromessaggi. Da circa 1 ora il popolare servizio di microblogging è intasato, non permette più di scrivere e pubblicare e io confesso di essere un po’ nervoso perché mi manca il flusso di informazioni da conoscenti e/o colleghi appassionati come me di comunicazione, approcci pedagogici, articoli utili, ICT, Web e quant’altro.
In altre parole: sto avendo la mia prima crisi d’astinenza da Internet? Eppure, posso utilizzare il Web come sempre, ma devo pur dire che Twitter mi manca: mi manca la rapidità, la possibilità di “cogliere” le notizie. Immaginate a un possibile blocco di Google e di rimanere in una stanza buia senza punti di riferimento: ecco, questa è la sensazione di chi non può utilizzare Twitter.

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