Ricerca: Più bravi con la LIM (Lavagna Interattiva)?

Il post di oggi mi è suggerito dalla lettura di un articolo di Alessia Rastelli dal titolo “Studenti più bravi con la lavagna interattiva“, comparso ne “Il Club della lettura”, il supplemento culturale domenicale del Corriere della Sera. L’articolo prende le mosse da una ricerca condotta da GF Eurisko per conto della casa editrice Pearson-Longman, che fa il punto sulla “rivoluzione digitale” indotta dall’introduzione della LIM a scuola.
La ricerca è quindi uno studio condotto da Elena Cappelletti, psicologa e direttrice di ricerca nell’Area media, basato sulle interviste online a 333 docenti della scuola secondaria di primo grado (la vecchia Scuola Media) che insegnano in istituti dotati della lavagna interattiva multimediale, la cosiddetta Lim. Nella premessa si dichiara che sono «Professori che costituiscono un campione rappresentativo perché equamente suddivisi per regioni geografiche e per discipline insegnate», per conferire maggiore validità e dignità scientifica allo studio medesimo. In sintesi, lo studio sottolinea la capacità di maggiore concentrazione e creatività.
Da parte mia posso premettere di adottare sia libri di testo della Pearson-Longman, che di conoscere e usare, di tanto in tanto, il materiale digitale accluso a questi testi. Molto più raramente uso la LIM. Il motivo è presto detto: aldilà delle ristrettezze economiche delle singole istituzioni scolastiche, uno degli ostacoli maggiori è rappresentato dall’assoluta non omogeneità degli standard tecnologici messi a disposizione. In poche parole, tu cerchi di azionare il LimBook e non succede nulla di nulla perché gli apparati tecnologici presenti non riconoscono il Dvd: davvero curioso, vero? In pratica, l’unica maniera di potere procedere è di ricorrere alla versione in vecchio formato PDF, che accompagna sempre qualsiasi roba su LimBook. A questo punto, ci si chiede: se il PDF riproduce le modalità (statiche) del vecchio libro di testo, qual è il valore aggiunto del LimBook medesimo?
Una piccola notazione: a mio modesto parere è molto inopportuno che una casa editrice che pubblica LIMBooks paghi una ricerca per sapere e chiarire quant’è bella la LIM medesima. Al mio paese si chiama “conflitto d’interesse”.

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