Comprarsi l’E-Reader, tenersi il pc, o meglio leggere i testi online? (1)

Confesso che il titolo contiene una domanda volutamente provocatoria perché cerco di fare il punto sulla situazione esistente e sulle prospettive circa la condivisione di testi, di conoscenze, di ricerca di informazioni e la loro rielaborazione. In più, da semplice insegnante mi chiedo se valga la pena spendere tutti questi soldi per comprare uno strumento.
Nel mio piccolo, inoltre, ho avuto la spinta a scrivere questo post di fronte alla varietà di servizi che il Web 2.0 mette a disposizione degli utenti e rispetto all’offerta di strumenti pratici quali gli E-Reader e/o i computer portatili, che io qui limito ai vari Bookeen Cybook Gen3 (quello de La Stampa, per intenderci), Sony Reader, Amazon Kindle, Apple MacBook Air, Asus NetBook.
In poche parole: vale la pena procurarsi un E-Reader quando per una cifra simile è possibile procurarsi e adoperare un computer portatile, un Netbook che oltre alla visione di testi permette il collegamento Internet, la produttività personale, una certa manipolazione di file audio-video, la connessione con le reti sociali, ecc.? Inoltre, perché acquistare l’E-Reader quando un browser come Mozilla Firefox mette a disposizione un servizio aggiuntivo proprio dedicato alla lettura di testi online che supplisce il reader?
Certo, se penso al magnifico MacBook Air, il costo vola molto e se si dà conto a tutte le indiscrezioni che girano in rete, bisognerebbe aspettare il fantomatico Tablet che Apple potrebbe lanciare da qui a qualche mese. Pare che tale device possa avere connessione wi-fi, schermo a tocco resistivo, possibilità di riproduzione audio-video: una sorta di iPod di alto livello. Pare, perché di fronte a tutti i sussurri e ipotesi ancora non c’è nulla di concreto.
Un’altra buona ragione per dubitare se sia davvero utile sborsare i soldi per l’E-Reader è la presenza di Google Books: meravigliosamente integrato con il Vostro account Gmail, Books permette di cercare una miriade infinita di testi, di citazioni, di articoli utili per riviste, articoli di studio, e molto altro. Oggettivamente, trovo Google Books davvero utile e pratico da usare, specie se consideriamo la flessibilità nei parametri di ricerca avanzata. Dal punto di vista didattico, Google Books è probabilmente lo strumento più interessante e “amichevole”, nel senso che tutti possono padroneggiarlo, tutte le classi possono usufruirne con una semplice connessione di rete, con un adeguata programmazione culturale e gratis. Inoltre, Google Books potrebbe contribuire a:

  • Ricerca e sintesi d’informazioni, semplici e complesse;
  • Integrazione di abilità connettive con quelle più propriamente testuali;
  • Attività di problem-solving;
  • Attività di ricerca-azione;
  • Motivazione e curiosità personali.

Ma se parliamo di Web 2.0 dobbiamo tenere in conto la produttività e la creatività personali, la condivisione di quanto originato, la possibilità di “taggare” il documento in oggetto e farlo risaltare agli occhi dei tanti altri navigatori internet. Questo sarà l’oggetto del prossimo post.

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